Cenni critici

Neuburg

Il pittore e grafico engadinese nel fiore degli anni, è un forte talento naturale. Disegna e dipinge pieno di originale vivacità, ed è sorprendente come sappia far sì che la sregolatezza della formulazione, in termini di linea e colore, serva in ogni caso ad un'armonizzazione pittorica. Elementi dei modelli che ammirava, Oskar Kokoschka, Max Gubler e Karl Hosch, sono riconoscibili nella sua arte, ma sono componenti dello stile pittorico libero. La scelta dei motivi e lo stile sono stati elaborati da lui stesso in una disciplina, con passione. I paesaggi e gli interni pieni di luce riflettono un esame vitale dei quesiti pittorici primordiali, e l'esperienza cromatica di Gruber sembra riflettersi con la stessa intensità nei disegni a matita o a carboncino, dal tratto coraggioso. È un ritrattista ossessivo della natura, della scena e della figura, e le sue opere riflettono la gioia delle cose nel suo ambiente, l'impetuosità di un proclamatore della bellezza che rende incessantemente omaggio all'apparenza visibile con mano abile e sensi attenti. Il suo contorno è sempre pieno di vita e di vibrazioni oscillanti, l'immediatezza dell'affermazione si comunica ai molti amici della sua arte; essi acquisiscono con le sue opere rispettive sezioni non verbalizzate della natura.

― NEUBURG, HANS: Neuburg, Hans: Künstler – Bildnisse. Walter Läubli, Zürich 1974

Dall'esperienza della natura all'astrazione

Hannes Gruber alla Galerie Bommer

Il primo dei lavori di Hannes Gruber, dal titolo «Erinnerung an einem Pflaumenbaum» («Ricordo di un susino»), risale al 1993 e si può ammirare già nella scalinata della galleria Werner Bommer. Un’opera notevole per due ragioni. Da una parte, il risoluto spostamento dell’attenzione sullo sguardo di prossimità, che dimostra la forza particolare e incalzante dell’osservazione da vicino. Dall’altra parte, come preannunciato dal titolo, il dipinto a olio deve la propria esistenza a un ricordo, all’interiorizzazione di forme e colori della natura da parte dell’artista e alla loro metamorfosi su tela. 

Il concept della galleria Werner Bommer intende «far dialogare le opere più recenti con i lavori di fasi creative precedenti». Questa retrospettiva accoglie circa cinquanta lavori del periodo compreso fra l’inizio degli anni Settanta e il 1997. Le prime opere dell’artista, e anche alcune del periodo intermedio, hanno titoli come: «Silser-Landschaft mit blauer Sonne» («Paesaggio di Sils con sole blu»), «Blauer Winterwald» («Bosco blu d’inverno»), «Sizilianische Nacht» («Notte siciliana»), «Sonnenblumen» («Girasoli»), «Fischerboote im Hafen von Gaëta» («Barche di pescatori nel porto di Gaeta»), «Landschaft bei Vicosoprano» («Paesaggio presso Vicosoprano») (1975). Le opere più recenti, invece, presentano anche ripetutamente titoli come «Macchie», «Chesa C» oppure si distinguono in base alla data di creazione. Sono caratterizzate da macchie di colore, tracce in rilievo, concentrate o ammassate: tutte espressioni dall’immediatezza delle emozioni. Nelle prime fasi creative dell’artista si osservano strutture e forme ordinate e consolidate dai contorni evidenti, la forma del terreno è riconoscibile, il primo piano si distingue rispetto alla profondità, le distanze sono fisse e la realtà materiale è ben presente. Gruber non si accontenta di compiacere il pubblico. Le superfici dei suoi quadri sono cariche, piene zeppe di colori e forme. Tuttavia, negli anni più recenti l’artista si allontana dalla concretezza, lasciando da quel momento in poi spazio agli impulsi della mente e della mano. Non si osserva più nulla di reale e riconoscibile oppure associabile a un determinato impulso, non c’è un progetto, ma la volontà di affidarsi senza riserve all’individuazione e trasformazione di nuove forme e nuovi colori.

Hannes Gruber, nato nel 1928, il 22 ottobre 1998 compie 70 anni. Nel 1966 espone per la prima volta al pubblico nella galleria Läubli di Zurigo. Partecipa più volte alle mostre d’arte «Zürich-Land», inizialmente esponendo nella sua città di origine, Oberrieden. Come rivelano i cataloghi, farà poi di Sils Baselgia, nell’Engandina, il suo luogo di attività e ispirazione: la montagna, il disgelo, i contadini della Val Bregaglia. Anche i paesaggi mediterranei diventano motivi importanti per Gruber. L’artista zurighese espone più volte insieme a pittori dei Grigioni, stringe amicizie con i pittori della città, con Ernst e Max Gubler, Karl Hosch, Varlin, Karl Madritsch e molti altri. L’espressionismo di Gruber è molto particolare: invece di rompere le forme, l’artista percorre la via di una particolare tipologia di interiorizzazione, alimentata da una precisa osservazione della natura.

― NEUBURG, HANS: P. Wd, Vom Naturerlebnis zur zur Abstraktion. Hannes Gruber in der Galerie Bommer, NZZ vom 23.09.1998

Esposizione